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venerdì 16 gennaio 2015

La Russia progetta di evitare l’Ucraina deviando L’INTERO flusso di gas verso la Turchia!





Articolo di Elena Mazneva originariamente scritto per Bloomberg
La Russia ha un piano per spostare tutto il flusso di gas naturale, che attualmente attraversa l’Ucraina, verso i gasdotti della Turchia. Una mossa a sorpresa, definita dal capo delle politiche energetiche dell’Unione Europea come un “danno alla reputazione della Russia in quanto nazione fornitrice”.
Questa decisione non ha alcun senso dal punto di vista economico”, ha riferito ai giornalisti Maros Sefcovic, Commissario europeo per l’unione energetica, in seguito ad un tavolo di discussione tenutosi a Mosca con ufficiali del governo russo e con la dirigenza di Gazprom.
La Gazprom, maggior fornitrice al mondo di gas naturale, intende inviare 63 miliardi di metri cubici attraverso una tubazione di collegamento con la Turchia posata sui fondali del Mar Nero che rimpiazzerà di fatto le consegne via Ucraina, ha affermato l’amministratore delegato di Gazprom – Alexei Miller. Attualmente, circa il 40% delle esportazioni di gas russo verso l’Europa e la Turchia viaggiano attraverso i gasdotti ucraini costruiti durante l’epoca sovietica.
La Russia, che rifornisce l’Europa all’incirca per il 30% delle importazioni totali, ha cancellato lo scorso anno il progetto di costruzione di una linea di collegamento che raggiungeva l’Europa attraverso l’Ucraina e la Bulgaria per via dell’opposizione della UE......
Le relazioni Russia-UE hanno raggiunto il livello più basso mai riscontrato dalla fine della Guerra Fredda, dopo che il Presidente Vladimir Putin ha sostenuto i separatisti in Ucraina.
Sefcovic ha anche affermato di essere “estremamente sorpreso” dal commento di Miller, aggiungendo che l’affidarsi alla rete turca, escludendo l’Ucraina, causerà incompatibilità con il sistema europeo di distribuzione del gas.
La Gazprom consegnerà il combustibile al confine tra Turchia e Grecia, e “starà all’Unione Europea decidere le ulteriori mosse da intraprendere”, secondo quanto dichiarato da Sefcovic.
Diverse Abitudini
Noi non lavoriamo in questo modo,” ha detto. “Il sistema di scambio e le abitudini commerciali per come le intendiamo oggigiorno, sono differenti.”
Sefcovic ha detto di essere arrivato nella capitale russa per discutere i rifornimenti all’Europa del sud-est, dopo che Putin ha stracciato gli accordi per la costruzione del gasdotto da 45 miliardi di dollari “South Stream”. “La zona, pur includendo la Turchia, non necessita dei volumi che Gazprom intende rifornire tramite il nuovo collegamento”, ha proseguito.
L’Ucraina ha ragione d’essere paese di transito data la sua posizione in Europa e “le destinazioni di consegna molto chiare e specifiche” scritte all’interno dei contratti a lungo termine stipulati con i consumatori europei, ha aggiunto Sefcovic.
Ritengo che possiamo trovare una soluzione migliore”, ha poi concluso il commissario.
Le 28 nazioni dell’Unione Europea stanno studiando un piano per dar vita ad una unione energetica con lo scopo di ridurre la dipendenza dalla Russia e facilitare la transizione verso una economia a basse emissioni di anidride carbonica. La Russia aveva progettato South Stream per circa un decennio, sostenendo inizialmente che sarebbe servito ad incontrare la crescente domanda di energia nell’Unione Europea, poi affermando la necessità di mettere in sicurezza i rifornimenti dagli alti rischi del transito attraverso l’Ucraina.
Nessuna Opzione”
A causa delle continue dispute sul prezzo del gas e sui debiti contratti, ed in seguito ad una duplice interruzione dei servizi di distribuzione verso l’Europa, la Gazprom ha ridotto le consegne che passavano attraverso l’Ucraina.
Pur avendo costruito ed acquistato le tubazioni per l’esportazione, la società ha tagliato il transito di combustibile attraverso l’Ucraina a 62 miliardi di metri cubici, contro il valore di 137 miliardi del 2004.
I rischi di transito attraverso l’Ucraina permangono per i consumatori europei”, ha detto l’a.d. Miller. “Non vi sono altre opzioni”, a parte il progetto di collegamento denominato “Turkish Stream”.
Abbiamo informato i nostri partner europei, ora sta a loro mettere in piedi le necessarie infrastrutture, a partire dal confine greco-turco”, ha proseguito.
L’immagine della Russia non verrà danneggiata in alcun modo da uno spostamento in Turchia, noi siamo sempre stati fornitori di gas affidabili e non abbiamo mai contravvenuto ai nostri obblighi, ha detto il Ministro dell’Energia russo Alexander Novak parlando con i giornalisti a Mosca, subito dopo l’incontro con Sefcovic.
Abbiamo preso una decisione,” ha aggiunto Novak. “Stiamo diversificando ed eliminando i rischi portati dall’inaffidabilità di alcuni paesi che hanno causato problemi negli ultimi anni, anche per i consumatori europei.”
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Traduzione a cura di D.D.M. per vineyardsaker.it
Articolo di Elena Mazneva originariamente scritto per Bloomberg

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