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domenica 11 gennaio 2015

Complotto! - Simone Oggionni, L'Huffington Post

                                                              

Complotto!


Generated on 09/01/2015
[…] Prendere sul serio quel che accade significa affrontare, di petto, anche una vera e propria forma mentale che alligna in ambienti a noi collaterali e che trovo francamente intollerabile.
È la forma mentale del retropensiero, del complottismo, dei fantasmi che scuotono patologicamente il reduce.
È il retropensiero di chi tutto questo ragionamento, che è il cuore della questione, lo salta a pié pari. E inizia a costruire castelli di sabbia degni dei film di fantascienza. La responsabilità dei massacri è della Cia o del Mossad. I mandanti o gli esecutori materiali sono, sempre, non meglio identificate forze oscure. Dietro la verità ufficiale c’è sempre una verità più vera e inconfessabile che loro, i depositari di verità esoteriche, decriptano e traducono per noi ignorantoni. Questo è il mantra del dietrologo. Questa volta, per i soliti complottisti, il massacro alla redazione di Charlie Hebdo sarebbe la prova che i servizi segreti statunitensi vogliono lanciare segnali a Hollande perché Hollande si è opposto alle sanzioni europee contro la Russia.
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Gli attentati, i sequestri, le decapitazioni, i massacri, le diverse sigle delle organizzazioni terroristiche, i deliri delle rivendicazioni, fiumi di odio al cui centro c'è l'indifferenza per la vita umana, l'idea che chi non è come dovrebbe essere è un nemico che va annullato, eliminato, polverizzato.....

Penso che dovremmo prendere sul serio ciò che sta accadendo. Il massacro di Parigi non è il primo, anche se sembra colpirci ancora più da vicino.
Prendere sul serio ciò che sta accadendo non significa accodarsi alla guerra santa contro l'Islam, non significa cavalcare l'onda islamofoba, che è soltanto una nuova (ma anche vecchia) forma del razzismo europeo e occidentale.
Anzi: denunciare la strumentalizzazione che ne fa la destra europea è un obbligo, come è un obbligo (morale prima che politico) contrastare il populismo indegno di chi espone patenti di superiorità scatenando e fomentando la guerra e il terrore.
Ma prendere sul serio quel che accade significa affrontare, di petto, anche una vera e propria forma mentale che alligna in ambienti a noi collaterali e che trovo francamente intollerabile.
È la forma mentale del retropensiero, del complottismo, dei fantasmi che scuotono patologicamente il reduce.
È il retropensiero di chi tutto questo ragionamento, che è il cuore della questione, lo salta a pié pari. E inizia a costruire castelli di sabbia degni dei film di fantascienza. La responsabilità dei massacri è della Cia o del Mossad. I mandanti o gli esecutori materiali sono, sempre, non meglio identificate forze oscure. Dietro la verità ufficiale c'è sempre una verità più vera e inconfessabile che loro, i depositari di verità esoteriche, decriptano e traducono per noi ignorantoni. Questo è il mantra del dietrologo. Questa volta, per i soliti complottisti, il massacro alla redazione di Charlie Hebdo sarebbe la prova che i servizi segreti statunitensi vogliono lanciare segnali a Hollande perché Hollande si è opposto alle sanzioni europee contro la Russia.
Io penso che una sinistra che ha paura di affrontare i fatti e sente il bisogno di ricorrere, in politica, alla categoria del complotto è totalmente inutile e senz'altro inadeguata a proporre un'analisi, un progetto, un'idea di società.
I fanatismi, come ci ha ricordato qualche anno fa magistralmente Amos Oz, esistono. Esistono e sono, anche, una delle cifre del nostro tempo. Esistono i fanatismi religiosi ed esiste - mi pare incontrovertibile - il fanatismo islamista che è nostro nemico, come bene ci insegna la resistenza di Kobane.
Forse dovremmo iniziare a considerare che esiste anche un fanatismo complottista - per fortuna pericoloso soltanto a livello concettuale - da cui prendere velocemente congedo--------------


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