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mercoledì 16 luglio 2014

di Renato.f.Rallo. Il fondo a sinistra. La classe intellettuale brucia all'inferno

PS: Copio/incollo/ringrazio per il commento: <<Sui pennivendoliIl guaio che questi "intellettuali-de-sinistra" non sono intellettuali, né di sinistra. Essere un pennivendolo con grandi capacità di usare la lingua, quasi fosse creta, non fà di nessuno un intellettuale, al massimo uno "scultore di parole". In quanto a dire che sono di sinistra, lo sono solo solo nel significato spaziale del termine (lui è alla tua sinistra, l'altro alla tua destra), perché appartengono tutti al mare magnum della cialtrona e furbesca borghesia italiana, che pare occupare l'intera scena politica (almeno per il maistream dell'informazione). Sicuramente, sempre di più la questione palestinese rimanda immediatamente alla lotta fra le varie borghesie nazionali e a quella del capitalismo che tenta di uscire dalla crisi mortale che lo attanaglia. Ovvero, Gaza rimanda subito a Kiev: qui i nazi-sionisti, là i nazisti-diretti discendenti dell'hitlerismo ucraino>...nientaltro da aggiungere!
umberto marabese
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Michele Serra e altri, sul conflitto in M.Oriente, impersonano gli esaltatori del silenzio. Non solo tacciono: se ne vantano. Ai bimbi bombardati rimane una scelta...di Renato F. Rallo.
C'è una nuovissima, meravigliosa avanguardia tra gli intellettuali-de-sinistra (Michele SerraChristian Raimo, Ida Dominijanni e tanti altri) sul conflitto in Medioriente: gli esaltatori del silenzio. Laddove l'intellettuale deve sempre necessariamente prendere una posizione, anche solo perchè dovrebbe sapere meglio di tutti che l'imparzialità è un'utopia (o un'omertà), essi invece tacciono, e se ne vantano.
Tra gli argomenti, oltre alla già nota "tragedia da entrambe le parti", la "complessità della situazione", spunta la geniale novità: la stanchezza.
Ebbene sì, gli intellettuali-de-sinistra non prendono più posizione sul conflitto israelo-palestinese perchè sono stanchi della ripetitività della situazione, dell'impotenza, e questa noia li uccide al punto che non riescono neanche più a scrivere due righe sul sionismo. 
La loro ipersensibilità filantropica li costringe ad un silenzio colto, tenebroso, raffinato, ed invita il pubblico a fare altrettanto. Un'elegantissima orazione funebre in onore di un popolo che però, sfortunatamente, ancora deve morire........

Sbagliamo quindi a pensare che sia solo paura di parlare di certi argomenti in modo chiaro. 
Sbagliamo a pensare che chi vuole rimanere amico del "grande pubblico" non può permettersi di dire una-parola-una sull'apartheid israeliana, sulle radici di quest'ennesimo episodio di pulizia etnica.
Sbagliamo perchè non hanno paura: si stanno solo annoiando.
A questo punto, cari Palestinesi, se volete che gli intellettuali-de-sinistra tornino a parlare della vostra lotta di liberazione smettetela di morire in modo così banale.
Non so, magari prima che il vostro corpo venga dilaniato da una bomba, mangiatevi dei coriandoli.
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