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sabato 14 giugno 2014

in esclusiva da Mosca: Quella dei russi per l’Italia è una mania.

Una dolce malattia quest’Italomania

Festival Italomania

Festival Italomania

Quella dei russi per l’Italia è una mania. A Mosca per due giorni è stata ricreata una vera e propria cittadina italiana, con tanto di mercato, mostre fotografiche, lezioni informative e concerti. Quest’anno il 7 e 8 giugno è stata la Casa dell’artista di Mosca ad ospitare il Festival “Italomania”.

Scopriamo insieme di che cosa si tratta. Ecco che cosa ci racconta l’organizzatrice Irina Bukreeva di “Mosca Oggi”.
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-Siete soddisfatti del flusso di ospiti al Festival? Come sta andando?
-Oggi è solo il primo giorno, ma posso già dire che siamo contentissimi! Abbiamo molti ospiti, ridono, sono soddisfatti. Per noi come organizzatori è molto importante.
-Quali sono le particolarità di quest’edizione?
-Vorrei sottolineare che il nostro evento serve soprattutto per conoscere l’Italia, non solo per mangiare e passare bene il tempo. Siamo qui per far conoscere qualcosa in più sulla lingua, sulla cultura, sul cinema. Abbiamo portato tanti film, anche documentari, che parlano d’Italia e non solo. Proprio quest’anno abbiamo portato un cantante dall’Italia, che è venuto a Mosca apposta per “Italomania”. È il cantautore romano Filippo Gatti.
Girovagando per questa cittadina italiana tra una degustazione e l’altra sentiamo le impressioni degli ospiti. Ecco che cosa ci racconta Nadia, una studentessa di italiano........

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-Mi sono piaciute le lezioni dedicate alla storia italiana. Sono stata anche alla lezione che parlava degli errori più diffusi fatti dai russi nella lingua italiana. Vedo che molti russi, soprattutto le donne, studiano l’italiano a Mosca e in Italia. Per me è bastato vedere solo una volta l’Italia per scoprire che voglio studiare questa lingua.
Spostandoci dalla piazzetta del mercato, dove gli ospiti potevano degustare e comprare le delizie italiane, siamo passati alla sala dedicata alle mostre e alle lezioni formative. Abbiamo chiacchierato con l’artista Massimiliano Robino, che ha esposto i suoi lavori al Festival.
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-Che ne pensi di Mosca?
-La prima volta che sono venuto qui a settembre 2012 sono rimasto molto colpito per gli ampi spazi, tutto è estremamente dilatato, anche il traffico. A settembre dell’anno scorso mi ci sono trasferito definitivamente. Mi piacciono le città sempre in movimento che non dormono mai.
Sin da quando vivevo in Italia, pensavo in maniera pessimista che non ci amasse nessuno. Quando sono arrivato qua, non ci credevo! È una nota positiva, che può essere un motivo anche per rilanciare l’Italia. Fondamentalmente non sento la mancanza dell’Italia stando qui. In altri luoghi del mondo la sentivo, qua no.
Tra la folla di visitatori affetti da italomania, vediamo arrivare l’ospite tanto atteso, il cantautoreFilippo Gatti. Prima del suo concerto e la parte ufficiale della giornata ci affrettiamo a fargli qualche domanda.
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-Torni a Mosca dopo tanti anni. Le tue prime impressioni, hai fatto in tempo a vedere qualcosa?
-Abbiamo fatto una lunghissima passeggiata, è stata bellissima. Avevo paura di rivedere Mosca, perché ci sono stato quando ero molto giovane e c’era ancora l’Unione Sovietica. Avevo paura di vederla molto cambiata. Invece mi è piaciuta molto. Forse la sbornia più forte degli anni ’90 è passata e ora si sta assestando. Facendo un paragone mi sembra come una persona, che per un periodo non poteva fare una serie di vizi e divertimenti e ora se li è presi un po’ tutti insieme. Tutto ciò non in una maniera volgare, ma divertente e allegra.
-Cosa ti lega alla Russia? So che ti piace Majakovskij …
-Io ero venuto con la mia scuola, perché avevo molto insistito, mi piaceva moltissimo la letteratura russa. Sono venuto qui per la letteratura e la musica. Chajkovskij anche se può sembrare strano è tra i miei autori preferiti. Lo ritengo uno degli autori più grandi della musica moderna. Il suo rapporto con la musica popolare è molto vicino alla musica leggera o dei cantautori. Mi piace Majakovskij, e Pavel Florenskij, un intellettuale poco conosciuto e tradotto in Italia. È fondamentale però per capire l’arte e il nostro tempo. Poi mi piace il Paese e le ragazze!
-Cosa ne pensi di questa città italiana ricreata dal Festival?
-C’è uno scambio evidente tra i due Paesi da sempre. Questo festival mi sembra bello, sono entrato adesso, non ho ancora fatto in tempo a vedere nulla, spero di poter mangiare qualcosa!
-Grazie mille e buon concerto!
-Grazie mille!
Italomania è una dolce malattia dalla quale i russi non vogliono assolutamente curarsi!
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_06_09/Una-dolce-malattia-quest-Italomania-8204/

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