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lunedì 26 maggio 2014

Il boom di Renzi riorganizza il blocco conservatore

Il PD renziano rafforza la propria funzione: riorganizzare efficacemente il blocco sociale conservatore mentre crolla l'analoga funzione berlusconiana. [Pino Cabras]
di Pino Cabras.

L'Anna Karenina di Lev Tolstoj inizia con il ricordare che «tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo». L'Europa uscita da queste elezioni continentali è più che mai una realtà estremamente variegata, e probabilmente infelice. Il regime dell'austerity ha colpito in modi diversi i popoli europei, provocando reazioni molto differenziate. Queste reazioni sono state influenzate dalla maggiore o minore velocità della crisi, dalla diversa tenuta dei partiti tradizionali, dalla capacità di rassicurare gli elettori da parte dei partiti nuovi e di rottura, dalla traiettoria dell'azione dei rispettivi governi. In certi importanti paesi (come nel Regno Unito e in Francia) si sono affermati in modo clamoroso come primi partiti delle forze di netta rottura. In altri paesi (come in Germania, in Polonia e in Italia) ha funzionato una sorta di tradizionale "riflesso d'ordine" in favore del governo. Altrove, come in Grecia e in Spagna, si è rafforzato chi sta a sinistra del PSE. Ovunque si coglie una qualche tendenza netta, ma è dovunque peculiare.......
Anche il risultato italiano è straordinariamente netto. Il PD renziano rafforza la propria funzione: riorganizzare efficacemente il blocco sociale conservatore nel momento in cui crolla l'analoga funzione berlusconiana, tenendosi all'interno una porzione ancora molto elevata del suo elettorato tradizionale proveniente da sinistra. Una sorta di DC 2.0 che ritorna alle percentuali del PCI nelle regioni rosse, prende il doppio dei voti dell'opposizione a cinque stelle e tenterà di dare l'impronta decisiva alla Terza Repubblica, promettendo un dinamismo riformatore, sempre di richiamo nel paese del Gattopardo.
Chi scrive non aveva affatto previsto la portata di questa avanzata.
Ma una previsione per il prossimo periodo va fatta lo stesso.
Nel momento in cui l'area di centrodestra prosciugata dal PD ratificherà pienamente la nuova leadership, si troverà anche la quadratura per eleggere un nuovo presidente della Repubblica in luogo dell'esausto Napolitano: un Draghi o un suo simile che benedica un'era di nuove privatizzazioni e di ulteriore precarizzazione del lavoro.
Di fronte all'odierno distacco di 20 punti percentuali tra PD e M5S, l'ancora molto rilevante opposizione del movimento fondato da Grillo dovrà aprirsi a un modello di partecipazione politica diversa e a linguaggi che non potranno più continuare con lo schema attuale. In Europa abbondano gli esempi per un rinnovamento, a partire da Alexis Tsipras.


Intanto, ovunque la situazione si muoverà, sotto le nuove ombre di guerra che l'Europa ha riportato nel continente.


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