PS: <<-....i vertici del Pd prendono le distanze dal compagno che ha (ri)sbagliato. Lo ha ribadito ancora ieri nell’ultima segreteria regionale Davide Gariglio: il partito non c’entra nulla con una vicenda che riguarda solo uno dei suoi tanti iscritti, “anzi prima di questa bufera non sapevo neanche chi fosse Greganti” ha commentato, manco fosse atterrato su via Masserano da un altro pianeta......>>....e questo è il segretario regionale dei "pidiessini"....che faccia da c..o!
umberto marabese
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A Sergi, referente in Valsusa del leader della componente Gallo, e organizzatore delle truppe cammellate ai congressi, viene affidata la direzione del personale della società. In piena campagna elettorale, tra gli imbarazzati silenzi del partito
Ormai è assurta alle cronache come la corrente autostradale del Pd. Quella che va da Giancarlo Quagliotti a Salvatore Gallo, passando per Mario Virano e Gioacchino Cuntrò, secondo qualcuno in contatto con Primo Greganti prima che questi finisse in carcere con l’accusa di aver fatto parte della cupola degli appalti per l’Expo. Di certo la più vicina al sindaco Piero Fassino. Esponenti più o meno di spicco del partito di via Masserano – alcuni come Virano, ex Pci, ormai riclicati come tecnici nel mondo delle grandi opere - con incarichi al vertice di Sitaf, la società pubblico-privata che assieme alla sua galassia di controllate, gestisce il traforo del Frejus e l’autostrada Torino-Bardonecchia e che annovera come soci privati iGavio, sempre più centrali nelle varie trame di interessi e affari......
Proprio in piena campagna elettorale, mentre il partito rischia di essere travolto da quella che è già stata un po' superficialmente ribattezzata la nuova Tangentopoli, nella società che gestisce la A32 ed è impegnata nella realizzazione del raddoppio del Frejus, c’è chi fa carriera. Anche in questo caso si tratta di un esponente del Pd, ovvero Salvatore Sergi(foto a sinistra) già consigliere comunale e assessore a Bardonecchia dal 2001 al 2011, grande organizzatore di truppe cammellate ai congressi di partito e con un brillante curriculum di dirigente in società pubbliche e partecipate, pur non avendo mai conseguito uno straccio di laurea. Referenze alle quali potrà aggiungere, da pochi giorni, l’incarico di direttore del personale a quello di direttore di esercizio. Sergi è considerato il braccio destro di Gallo – che in Sitaf guida la controllata Sitalfa– sul quale il patriarca ex Psi conta per fare eleggere, anche con i voti della Valsusa, il figlioRaffaele a Palazzo Lascaris nelle elezioni regionali che si svolgeranno il prossimo 25 maggio. Uno "scatto" quanto meno inopportuno, accolta con un imbarazzato silenzio dai massimi dirigenti democratici, che tuttavia coi voti di Sergi e di Gallo sono stati eletti.
Il tutto mentre i vertici del Pd prendono le distanze dal compagno che ha (ri)sbagliato. Lo ha ribadito ancora ieri nell’ultima segreteria regionaleDavide Gariglio: il partito non c’entra nulla con una vicenda che riguarda solo uno dei suoi tanti iscritti, “anzi prima di questa bufera non sapevo neanche chi fosse Greganti” ha commentato, manco fosse atterrato su via Masserano da un altro pianeta. Eppure qualcuno con la memoria un po' più lunga c’era se – come recentemente affermato daPier Paolo Maza – è stato l’ex tesoriere del Pci a fare da intermediario per l’installazione in piazza San Carlo dei lampioni intelligenti. C’è chi conosce anche il ristorante nel quale gli “autostradali” si incontravano, spesso pure con Greganti: da Pietro al civico 8 di corso Vigevano. Sitaf e il Pci: un rapporto che dura sin da quando il partito era ancora sotto le insegne della falce e martello, i rapporti incestuosi con i Gavio, le inchieste, i tanti dirigenti politici passati alla corte di Franco Froio e dei suoi successori, da Giorgio Ardito a Luciano Marengo. Una storia che evidentemente continua e che Gariglio farebbe bene a ripassare.
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