PS: <<...ho la sensazione che se costui rispondesse e dicesse tutta la verità, bisognerebbe mettere sotto processo per attentato alla costituzione parecchi "intoccabili"...>>.
umberto marabese
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L'ex presidente del Senato, imputato a Palermo per falsa testimonianza nel processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, si avvale della facoltà di non rispondere. PALERMO - «Presidente mi avvalgo della facoltà cdi non rispondere». Resta muto Nicola Mancino in Corte d'assise a Caltanissetta dove è in corso il processo «Borsellino-quater». L'ex senatore è imputato a Palermo per falsa testimonianza nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia.
IL MOTIVO - L'ex presidente del Senato (dal maggio 96 al maggio 2001) ha spiegato alla Corte d'assise che è ancora in attesa di essere interrogato dalla Procura di Palermo per meglio spiegare la sua posizione e che fino ad allora preferisce non dire nulla.
L’INTERVENTO - «Io - ha proseguito - sono stato interrogato sia dalla procura di Caltanissetta che da quella di Palermo e talvolta congiuntamente. Per quel che io so Palermo è stata destinataria della competenza sulla trattativa mentre ai sensi dell'art.11 Caltanissetta è interessata a conoscere la causale della strage di via D'Amelio ma so che c'è una interferenza. Io - ha aggiunto Mancino - ritengo di potermi avvalere, ma non per sottrarmi alla valutazione della corte d'assise di Caltanissetta ma ho il problema di non interferire in un procedimento che non mi ha ancora visto interrogato».......
IL CONFRONTO CON MARTELLI - Il confronto tra Mancino e l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, che risale al 2011 nell'ambito del processo al generale Mario Mori, entrerà nel processo di Caltanissetta. Lo ha deciso il Presidente della Corte d'assise Antonio Balsamo che ha accolto la richiesta del procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari e dell'aggiunto Nico Gozzo. Le parti non si sono opposte, dunque Balsamo ha acquisito il fascicolo. Martelli aveva affermato di aver chiesto conto e ragione a Mancino dei colloqui riservati fra gli ufficiali del Ros e l'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino. Colloqui che, secondo i magistrati, avrebbe dato il via alla trattativa tra Stato e mafia. Ma Mancino ha sempre negato, dicendo con forza di non avere mai parlato del Ros e di Ciancimino con Claudio Martelli. I due politici erano stati messi a confronto dai magistrati di Palermo. Un faccia a faccia drammatico che adesso entra a far parte del processo Borsellino.
29 aprile 2014
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