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martedì 1 aprile 2014

L’ALLARME DEGLI 007 Dalla Siria duemila jihadisti in Europa


PS: <<Hanno passaporti occidentali e sono addestrati alla guerra. L’intelligence: difficili da controllare.>>...ora che l'"invasione democratica NATO-UE" in Siria sembra perduta per l'intrusione della Cina e della Russia, dopo che i giornali e giornalisti italiani-europei si erano strappati i capelli per i massacri del "despota Assad"contro "pacifici dimostranti siriani", ora che i civili "Jihadisti" portatori di pace e libertà sembrano sul filo del ritorno(dopo che su nostro mandato e pagati") hanno assassinato centinaia di persone, uomini, donne e bambini......si accorgono che  tornando possono essere un pericolo anche per gli stessi mandanti.......ma bravi, servi della gleba, quando è che Lei signor Paolo Mastrolilli si è accorto che questi "mandati-pagati" dalla NATO-UE non erano pacifici cittadini ma bensì Jihadisti? ...non mi dica che non lo sapeva! Vergogna a tutti coloro i quali hanno sostenuto questi massacri per anni ...pur sapendo cosa succedeva e il perchè!
umberto marabese
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 PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A WASHINGTON
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Qualche giorno fa Nicholas Michael Teausant, un californiano membro della Guardia Nazionale, è stato arrestato al confine con il Canada. Voleva espatriare per poi andare in Siria, a combattere con gli jihadisti che cercano di abbattere il regime di Assad, per sostituirlo con uno stato islamico. Sui media la faccenda è passata quasi inosservata, ma i servizi di intelligence ne hanno parlato tra loro, perché è l’ultimo esempio di un fenomeno in drammatico aumento.  
Da tempo si sapeva che alcuni occidentali erano partiti dall’Europa e dagli Stati Uniti, per unirsi ai gruppi più estremisti dell’opposizione siriana. I numeri però stanno aumentando, proprio ora che Assad sembra avere la meglio, al punto che gli addetti ai lavori ne hanno parlato anche durante il recente viaggio in Europa e Arabia Saudita del presidente Obama. Non a caso, tra i punti più importanti discussi dal capo della Casa Bianca con il re saudita Abdullah c’è stata proprio la richiesta di interrompere gli aiuti di Riad agli jihdisti siriani, per la minaccia che rappresentano per il futuro di Damasco, ma anche per la sicurezza dell’Occidente( e bravo l'"abbronzato) quando sente odor di bruciato)........
  
Il 4 febbraio scorso il direttore della National Intelligence americana, James Clapper, aveva detto al Congresso che circa 50 cittadini degli Stati Uniti si sono uniti ai terroristi in Siria. Gli specialisti di Washington, però, sono saltati sulla sedia, quando di recente hanno sentito le stime dei colleghi del Vecchio continente, secondo cui gli europei reclutati dagli jihadisti sono tra 2.300 e 2.400. Un esercito di persone dotate di passaporti perfettamente legali, che consentono loro di viaggiare liberamente in tutti i Paesi dell’area Shenghen. Bombe ad orologeria, pronte ad esplodere quando rientreranno in Europa, se sopravviveranno alla carneficina siriana. 
Alcune di queste storie sono note. Ad esempio quella dei fratelli britannici Mohamed e Akram Sebah, 28 e 24 anni, morti in combattimento. O quella dei fratellastri francesi Jean-Daniel, 22 anni, ucciso ad Aleppo, e Nicolas, 30 anni, che si è fatto saltare in aria come martire ad Homs. Il 6 gennaio scorso due quindicenni sono scomparsi dalla loro scuola a Tolosa, e sono ricomparsi in un campo di addestramento jihadista. In Italia sono una decina i militanti «sotto osservazione». 
Il percorso è abbastanza simile per tutti. Vengono reclutati in Europa, via Internet o attraverso organizzazioni come Hizb al Tahrir, e trasferiti nelle basi della Turchia sud orientale. Qui consegnano i loro passaporti europei, e ricevono identificativi siriani. Una volta imparate le tecniche di combattimento, inclusa la costruzione di autobombe e giubbotti da kamikaze, attraversano il confine ed entrano in azione. Vengono soprattutto da Francia, Germania, Gran Bretagna, ma anche Danimarca, Olanda, Norvegia, Belgio, Austria e Italia. In genere finiscono nei gruppi più estremisti, come Jabhat al Nusra e Islamic State of Iraq. 
I loro passaporti vengono consegnati ad altri jihadisti che gli somigliano, per farli entrare liberamente in Europa e costruire cellule. Il vero incubo dell’intelligence, però, è l’ondata di ritorno, cioè il momento in cui i cittadini di Schengen addestrati e radicalizzati durante la guerra in Siria torneranno a casa. Estremisti delusi dal fallimento dell’offensiva con Assad, ma decisi a mettere la loro esperienza bellica al servizio del terrorismo, per colpire in Europa o negli Stati Uniti.  
E proprio ieri, in Germania, sono stati arrestati due uomini recentemente tornati dalla Siria e sospettati di essere parte dell’organizzazione qaedista dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis). Sono un 35enne cittadino tedesco di Berlino e un 26enne turco di Francoforte, che avrebbero combattuto a lungo in Siria.  
I servizi di intelligence conoscono da tempo il fenomeno e seguono i casi che conoscono. Ora, però, il reclutamento mira soprattutto ai ragazzi incensurati, e i numeri negli ultimi mesi sono aumentati al punto da rendere quasi impossibile controllarli tutti, per evitare che prima o poi colpiscano. 

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