PS:<<"La minaccia di uscita dall'euro non
sembra una strategia negoziale vantaggiosa - scrive Bini Smaghi nel suo
libro - non è un caso che le dimissioni di Berlusconi siano avvenute
dopo che l'ipotesi di uscita dall'euro era stata ventilata in colloqui
privati con i governi di altri paesi". La pratica, in realtà, era
già arrivata sul tavolo della Merkel. Berlusconi non voleva limitarsi a
minacciare, a fare la voce grossa, ma voleva tirar l'Italia fuori dal
pantano e sapeva bene che per farlo non aveva altra scelta che uscire
dalla moneta unica. Questa è una certezza. Adesso non resta che capire
chi è riuscito a sovvertire un governo eletto dal popolo italiano perché contrario alla sua politica economica.>>
umberto marabese
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Nuove ombre sulle dimissioni del Cav nel 2011. Il presidente dell'Ifo-Institut: "L'Italia stava per uscire dall'euro".
Confermato il retroscena di Bini Smaghi. Il presidente dell'Ifo-Institut tedesco, Hans-Werner Sinn, rivela: "Nell'autunno del 2011 Berlusconi aveva avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro". Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi da Palazzo Chigi.
Confermato il retroscena di Bini Smaghi. Il presidente dell'Ifo-Institut tedesco, Hans-Werner Sinn, rivela: "Nell'autunno del 2011 Berlusconi aveva avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro". Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi da Palazzo Chigi.
Quello che, fino a qualche settimana fa, era
stato accolto come un inquietante retroscena, oggi prende i contorni di
un vero e proprio complotto ai danni dell'Italia.
Nel libro Morire di austerità Lorenzo Bini Smaghi, l'ex board della Bce che oggi presiende la Snam Rete Gas, ha scritto che nel 2011 Silvio Berlusconi aveva "ventilato in colloqui privati con i governi di altri Paesi dell'Eurozona l'ipotesi di una uscita dall'euro". Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi da Palazzo Chigi. In realtà, il Cavaliere non si sarebbe solo limitato a "ventilare" questa ipotesi, ma aveva addirittura già avviato le trattative in sede europea per uscire dalla moneta unica. A rivelarlo è Hans-Werner Sinn, presidente dell'istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante il convegno economico Fuehrungstreffen Wirtschaft 2013 organizzato a Berlino dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung.....
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Tocchi l'Europa e muori. Più si mettono insieme
i pezzi del puzzle, più sembra chiaro che quello che inizialmente
sembrava un vero e proprio attacco speculativo ai danni dei nostri
titoli di Stato per far cadere il governo Berlusconi, adesso assume i
toni di una resa dei conti ai danni del Cavaliere. L'allora presidente
del Consiglio sarebbe stato fatto fuori perché, per non far morire il
Paese dell'austerità imposta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel,
aveva deciso di tirar fuori l'Italia e gli italiani dal gigo della
moneta unica. Quella moneta unica, l'euro, che un altro ex presidente
del Consiglio (Romano Prodi) aveva super valutato gettando l'economia
del Belpaese nella recessione. Come riporta anche l'Huffington Post, Sinn ammette che, nell'autunno del 2011, Berlusconi aveva "avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro".
Intervenendo in un dibattito sulla crisi economica e sugli effetti
disastrosi che sta avevndo sui paesi meridionali dell'Eurozona, il
presidente dell'Ifo-Institut ha ammesso di "non sapere per quanto
ancora l'Italia ce la farà a restare nell'Unione Europea: l'industria
nel nord del paese sta morendo, i fallimenti delle imprese sono ormai
alle stelle e la produzione industriale è in continuo calo".
"La possibilità di un'uscita (forzata o voluta, ndr) è sempre concreta per Francia, Grecia e Italia", ha spiegato Sinn facendo presente che il salvataggio della Francia e dell'Italia costerebbe all'Unione europea "qualcosa come 4.500 miliardi di euro".
Berlusconi sapeva molto bene che tenere il Paese ancorato ai diktat
dell'Unione europea e all'austerity voluta dalla Merkel non avrebbe
fatto altro che mettere ulteriormente in ginocchio il Paese. Da qui
l'idea di uscire dall'euro. Una crociata che gli è costata la poltrona a
Palazzo Chgi. Non appena ha avviato le pratiche per dire addio
all'Eurozona, lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi è stato
preso d'assalto dalla speculazione ed è arrivato a soglie drammatiche.
Un vero e proprio imbroglio che ha minacciato di far collassare
l'economia reale del Paese. Le pressioni dei tecnocrati di Bruxelles e
dei poteri forti mondiali hanno portato Berlusconi a rassegnare le
dimissioni. Era l'11 novembre del 2011. Da allora l'Italia non ha più
avuto un governo eletto dal popolo: prima ci è toccato il "tecnico"
Mario Monti, ora il piddì Enrico Letta. Ma la solfa non è mai cambiata.
"La minaccia di uscita dall'euro non
sembra una strategia negoziale vantaggiosa - scrive Bini Smaghi nel suo
libro - non è un caso che le dimissioni di Berlusconi siano avvenute
dopo che l'ipotesi di uscita dall'euro era stata ventilata in colloqui
privati con i governi di altri paesi". La pratica, in realtà, era
già arrivata sul tavolo della Merkel. Berlusconi non voleva limitarsi a
minacciare, a fare la voce grossa, ma voleva tirar l'Italia fuori dal
pantano e sapeva bene che per farlo non aveva altra scelta che uscire
dalla moneta unica. Questa è una certezza. Adesso non resta che capire
chi è riuscito a sovvertire un governo eletto dal popolo italiano perché contrario alla sua politica economica.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/cav-aveva-avviato-trattative-bruxelles-uscire-dalleuro-969884.html
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