di Alessandro Barbano
«Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre»: parla Silvio Berlusconi a pochi, forse a quattro giorni dal verdetto sulla decadenza in Senato. Non sembra che ci siano dubbi sulla strada che ha scelto.
«È l’occasione che nella mia buona fede darò a chi voterà. Un’occasione per mettere il filtro della dignità politica a una sentenza irrealistica e condizionata dal desiderio di eliminare Silvio Berlusconi come ostacolo alla presa del potere da parte della sinistra».
Il Cavaliere ribadisce che non può stare al governo con chi «vuole uccidermi» e che, dopo la decadenza, probabilmente, staccherà la spina al governo: «Perchè mai si dovrebbe tornare al voto? Il governo non ha forse raggiunto una maggioranza in grado di reggere, anche se noi passeremo all'opposizione?» dice con ironia. Ed aggiunge: «Contro Renzi un colpo segreto».
E ancora: «La manovra? Decideremo quando potremo finalmente studiarla». E, sulla scissione degli alfaniani: «Se capiscono di aver sbagliato, pronti a riaccoglierli».
Sempre sulla decadenza: «Dico solo che ci sono conclusioni investigative che accertano in modo incontrovertibile che io non c'entro niente. E che saranno oggetto del processo di revisione».
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