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sabato 19 ottobre 2013
Il Pd "comprato"dall'Uruguay ... interessamento della Svizzera per Scelta Civica, più un’opzione su Gianfranco Rotondi, di Bill Gates per M5S e della Tanzania per la Lega.
MONTEVIDEO - La maggioranza del Pd, quello che, considerando il voto estero, è il partito più grande d’Italia, sarebbe stata ceduta all’uruguaiano Movimiento de Participación Popular, il cui rappresentante di spicco è nientemeno che l’attuale presidente José Mujica. Il Pd si va così aggiungere agli altri patrimoni italiani che sono ora in mani straniere, come Telecom, Gucci, la Pernigotti e l’Inter. Anche se qualcuno obietta che l’inter non sia mai stato italiano oppure che non sia un patrimonio.
Il panico all’interno del Partito Democratico è stato immediato, non appena saputo delle trattative in corso. È noto infatti che Mujica per quasi tutti i componenti del partito guidato da Epifani è considerato un vero e proprio pazzo: riceve dallo stato un contributo equivalente a circa 9000 euro al mese ma ne dona circa il 90% a favore di organizzazioni non governative ed a persone bisognose, guida un Volkswagen Maggiolino degli anni ’70 e abita in una piccola fattoria fuori della capitale Montevideo: “Questi soldi mi devono bastare perché ci sono molti uruguaiani che vivono con molto meno!” ha commentato il presidente.......
Per comprare il Partito Democratico è stata avviata una colletta che ha raccolto contributi anche dagli altri componenti della coalizione del Frente Amplio, ora alla guida del paese, e persino da dissidenti non di sinistra che restano comunque più a sinistra del Pd. “Abbiamo deciso di acquistare le quote del Pd”, ha dichiarato il senatore José Luis Cano Correa, “perché i suoi deputati gettano discredito sui partiti progressisti di tutto il mondo. Qualcuno doveva fermare questa vergognosa deriva”.
Nel Pd sono già in molti a chiedersi quali nefasti effetti potrebbe avere la nuova proprietà sul corso delle scelte politiche future. L’Uruguay, infatti, occupa il 17º posto, contro il 33º dell’Italia, nella classifica delle democrazie basata su libere elezioni, libertà civili, cultura politica, partecipazione politica e governo funzionale. Nel novembre 2007 inoltre l’Uruguay è divenuto il primo paese dell’America Latina a legalizzare le unioni omosessuali. “C’è la seria minaccia che dovremo iniziare a lavorare veramente”, ha commentato uno scoraggiato Franceschini.
Intanto opinionisti e commentatori si chiedono se questa cessione sia solo la prima di altre che potrebbero seguire. Si parla di un interessamento della Svizzera per Scelta Civica, più un’opzione su Gianfranco Rotondi, di Bill Gates per M5S e della Tanzania per la Lega.
Per quanto riguarda il PDL è giusto poche or sono trapelata l’intenzione di acquisto da parte di diversi contendenti, tra cui una cordata Cayman-Antigua, la Kamchatka e l’Arabia Saudita (ma solo per le donne).
(Nella foto, lo studio per il logo del nuovo partito, costato 15 milioni di euro. In Uruguay l’avrebbero fatto per 15 dollari)
quello che, considerando il voto estero, è il partito più grande d’Italia, sarebbe stata ceduta all’uruguaiano Movimiento de Participación Popular, il cui rappresentante di spicco è nientemeno che l’attuale presidente José Mujica. Il Pd si va così aggiungere agli altri patrimoni italiani che sono ora in mani straniere, come Telecom, Gucci, la Pernigotti e l’Inter. Anche se qualcuno obietta che l’inter non sia mai stato italiano oppure che non sia un patrimonio.
Il panico all’interno del Partito Democratico è stato immediato, non appena saputo delle trattative in corso. È noto infatti che Mujica per quasi tutti i componenti del partito guidato da Epifani è considerato un vero e proprio pazzo: riceve dallo stato un contributo equivalente a circa 9000 euro al mese ma ne dona circa il 90% a favore di organizzazioni non governative ed a persone bisognose, guida un Volkswagen Maggiolino degli anni ’70 e abita in una piccola fattoria fuori della capitale Montevideo: “Questi soldi mi devono bastare perché ci sono molti uruguaiani che vivono con molto meno!” ha commentato il presidente.
Per comprare il Partito Democratico è stata avviata una colletta che ha raccolto contributi anche dagli altri componenti della coalizione del Frente Amplio, ora alla guida del paese, e persino da dissidenti non di sinistra che restano comunque più a sinistra del Pd. “Abbiamo deciso di acquistare le quote del Pd”, ha dichiarato il senatore José Luis Cano Correa, “perché i suoi deputati gettano discredito sui partiti progressisti di tutto il mondo. Qualcuno doveva fermare questa vergognosa deriva”.
Nel Pd sono già in molti a chiedersi quali nefasti effetti potrebbe avere la nuova proprietà sul corso delle scelte politiche future. L’Uruguay, infatti, occupa il 17º posto, contro il 33º dell’Italia, nella classifica delle democrazie basata su libere elezioni, libertà civili, cultura politica, partecipazione politica e governo funzionale. Nel novembre 2007 inoltre l’Uruguay è divenuto il primo paese dell’America Latina a legalizzare le unioni omosessuali. “C’è la seria minaccia che dovremo iniziare a lavorare veramente”, ha commentato uno scoraggiato Franceschini.
Intanto opinionisti e commentatori si chiedono se questa cessione sia solo la prima di altre che potrebbero seguire. Si parla di un interessamento della Svizzera per Scelta Civica, più un’opzione su Gianfranco Rotondi, di Bill Gates per M5S e della Tanzania per la Lega.
Per quanto riguarda il PDL è giusto poche or sono trapelata l’intenzione di acquisto da parte di diversi contendenti, tra cui una cordata Cayman-Antigua, la Kamchatka e l’Arabia Saudita (ma solo per le donne).
(Nella foto, lo studio per il logo del nuovo partito, costato 15 milioni di euro. In Uruguay l’avrebbero fatto per 15 dollari)
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