L’assemblea pubblica a Porta Pia (Ansa)
ROMA - «Né
buoni, né cattivi» lo slogan degli antagonisti in assemblea. I temi in
discussione sono casa, reddito, lavoro decente e diritti degli
immigrati. Dopo la manifestazione di sabato
e la «notte bianca del dissenso» con l’«Acampada» a Porta Pia - che ha
visto decine di tende piantate vicino al ministero delle Infrastrutture -
domenica gli organizzatori del corteo (movimenti per la casa e i No
Tav, No Muos, No Expo) sono in assemblea sotto la statua del
Bersagliere, iniziata alle 11 di mattina. Intanto si annuncia il
presidio di tende a Porta Pia fino a martedì prossimo.EMERGENZA CASA - Un incontro pubblico a cui è stata invitata «la città di Roma, anche quella che ieri non c’era», che rappresenti un momento di «discussione e rilancio del percorso». E il primo annuncio è sull’emergenza dell’abitare: martedì 22 ottobre ci sarà un incontro con il ministro Lupi e i sindaci di diverse città . A Firenze il 24 e 26 ottobre si annuncia un altro appuntamento.
ISOLATI I VIOLENTI - «I movimenti sono uniti, il servizio d’ordine del corteo ha evitato problemi» ha detto una manifestanti. «La polizia ha evitato di reagire violentemente» ha aggiunto. «Siamo riusciti a controllare gli elementi infiltrati, abbiamo ottenuto la piazza, meglio di così non poteva andare» ha detto un giovane. Che poi ha aggiunto: «Siamo qui determinati a restare qui».
(Foto Ansa)
«PARTECIPAZIONE» - E mentre i movimenti contro la legge di stabilità del
governo fanno il bilancio della manifestazione di sabato, le autorità
confermano 7 arresti dei 15 fermati ieri durante i violenti scontri
davanti al ministero dell’Economia in via XX Settembre. «I numeri e la
qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione del #19o
mostrano che le strategie di panico non hanno funzionato. Il messaggio
del terrore non ha tenuto la gente a casa» si legge sul sito degli
organizzatori. «l’acampada non è il punto di arrivo ma l’inizio della
sollevazione: un contributo all’innesco di un processo sociale più
generalizzato di partecipazione e riappropriazione».
A PORTA PIA -
Chiuso al traffico Corso d’Italia dalla Salaria verso Porta Pia, con
tutte le vie limitrofe. I manifestanti che hanno dormito nel piazzale,
intorno al monumento al Bersagliere, si sono impegnati a ripulire
l’area. Gli antagonisti sembrano intenzionati per il momento a mantenere
il presidio. Le forze dell’ordine sono presenti sul posto. GLI SCONTRI - Dopo gli incidenti della manifestazione del 15 ottobre 2011, durante la quale furono distrutte vetrine di banche, incendiati motorini e macchine durante tutto il percorso del corteo, alla manifestazione di ieri, sabato 19 ottobre c’era massima allerta. E la temuta guerriglia urbana è scoppiata quando i manifestanti sono passati in via XX Settembre davanti al Ministero dell’Economia, con circa 200 incappucciati che hanno lanciato tre bombe carta, sassi, uova e bottiglie contro il dicastero e i blindati delle forze dell’ordine. Tra le forze dell’ordine si sono registrati 20 feriti.
CASAPOUND - Prima degli scontri in via XX Settembre ci sono stati momenti di tensione con CasaPound, quando dalla testa del corteo un gruppo di antagonisti si è staccato e si è diretto verso via Napoleone III. Ad attenderli decine di esponenti del movimento di estrema destra con caschi e mazze in mano, oggetti che avevano con sé anche i manifestanti. La polizia in assetto antisommossa si è frapposta tra i due gruppi e ha evitato il contatto fisico.
20 ottobre 2013
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/13_ottobre_20/dopo-corteo-l-acampada-domenica-dell-assemblea-85c30828-3963-11e3-893b-774bbdeb5039.shtml
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