Vertici di Trm, la società di gestione dell’impianto del Gerbido, e responsabili degli organismi di controllo spiegheranno in Commissione Ambiente di Palazzo Lascaris la ragione delle anomalie che hanno segnato finora l’attività
“Tutto sotto controllo. L’attività dell’inceneritore è costantemente monitorata: la Regione e gli enti preposti alle verifiche seguono con scrupolo tutte le fasi, ben prima che i soliti disfattisti di professione allarmassero in modo ingiustificato e fuori luogo la cittadinanza torinese e la comunità piemontese”. Massimiliano Motta, presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Lascaris, lancia messaggi rassicurante in merito alla lunga catena di “anomalie” che hanno funestato l’avvio dell’impianto del Gerbido. .....Alla vigilia della seduta nella quale saranno ascoltati i vertici di Trm, la società di gestione, e i responsabili degli organi di controllo (Arpa e Ato rifiuti), Motta sottolinea il lavoro svolto dalla V Commissione: «Già l'ultima settimana di luglio in accordo con l’assessore Ravello e i consiglieri avevo richiesto una relazione sulle interruzioni della linea 1 sia a Trm che all’Arpa, per poter programmare un’audizione e, se necessario, anche un sopralluogo della commissione all’impianto. A seguito dell’ultimo blocco verificatosi tra il 10 e il 12 agosto scorso abbiamo sollecitato un’integrazione. Ma già la prima relazione, tempestivamente inviata da Trm il 9 agosto, assicura sulla puntuale analisi degli eventi accaduti, le azioni e verifiche effettuate, le cause degli eventi, le soluzioni e gli ulteriori interventi previsti, senza escludere che possano ancora verificarsi delle fermate tecniche». L’impianto, ricorda il rapporto, «è attualmente ancora in fase di esercizio provvisorio e quindi ancora sottoposto a test e verifiche di funzionamenti per perfezionare le prestazioni e il funzionamento. E comunque sono esclusi impatti negativi o pericolosi sull’ambiente circostante». L'esponente dei "Fratelli d'Italia" giudica irresponsabile fomentare le preoccupazioni e alimentare i sospetti sulla sicurezza, come fa di chi «vede complotti e bombe ecologiche ovunque». Tutto sotto controllo, ribadisce: «è questo quello che, noi amministratori, chiediamo ai soggetti preposti alla gestione e controllo dell’impianto, non dimenticando che l’Arpa ha accesso in tempo reale a tutti i dati, quindi è in grado di monitorare ciò che accade».
In verità, la popolazione interessata e le associazioni che si battono contro il termovalorizzatore al confine tra Torino, Grugliasco e Beinasco sono in allarme. Quattro stop nei primi quattro mesi di sperimentazione sono davvero tanti anche perché tutti avvenuti per motivazioni diverse. Il 2 maggio si è verificato un blackout dovuto alle infiltrazioni d’acqua. Tra il 10 e l’11 luglio l’incidente è stato causato da una valvola by-pass mal funzionante che ha permesso ai fumi nocivi di saltare il passaggio attraverso i filtri. Il 10 agosto si è verificato uno stop dell’impianto, subito rientrato, del quale però non sono state divulgate le cause. Due giorni più tardi il quarto incidente, dovuto al guasto della pompa che porta l’acqua necessaria a generare vapore durante la combustione. Trm continua a sostenere che la «messa a punto può aver luogo solo ad impianto avviato» e che è pertanto usuale che si possano presentare alcune anomalie di funzionamento, per ovviare alle quali è previsto lo spegnimento dell’impianto, proprio progettato per operare in sicurezza. Sarà, ma la preoccupazione resta. E in caso di opere tanto controverse, sono fondamentali la trasparenza e la comunicazione tempestiva di eventuali malfunzionamenti. «Il gestore si è impegnato a fare un’analisi critica degli eventi occorsi e studiare delle proposte di miglioramento. Arpa Piemonte «proseguirà ad effettuare le verifiche previste in autorizzazione continuando ad accertare le eventuali difformità che dovessero sorgere» si è affrettato a sottolineare il direttore
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