umberto marabese
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Il presidente boliviano tra l'incontro istituzionale con il sindaco Tentorio e l'accoglienza danzante all'oratorio di Colognola. «Fiero che i miei connazionali siano onesti»
Il presidente della bolivia Evo Morales in veste di calciatore.
Un piano economico per favorire il rientro in patria dei propri
connazionali. È la promessa, fatta prima a Palafrizzoni davanti al
sindaco Franco Tentorio e poi ribadita durante la grande festa in suo
onore, all'oratorio di Colognola, che ha caratterizzato la visita
bergamasca del presidente boliviano Evo Morales. Accompagnato dai suoi
ministri della Difesa e degli Affari esteri, l'ex sindacalista dei
raccoglitori di foglie di coca chiamato dal 2006, a furor di popolo, a
risollevare le sorti della nazione, è atterrato a Orio al Serio poco
dopo le 16, dopo aver incontrato a Roma il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano. Il primo tempo della visita di Morales alla città
prima in Europa per immigrati di origine boliviana (tra Bergamo e
provincia si stimano tra le 12 e le 15 mila persone) è andato in scena
nella sala del consiglio comunale, dove il presidente d'ispirazione
politica bolivariana ha incontrato il sindaco e parte
dell'amministrazione.
«Ho chiesto al sindaco come si comportano qui i miei fratelli boliviani, e lui mi ha risposto che sono grandi lavoratori. Sono fiero di questa frase, perché ho l'onore di rappresentare prima di tutto un popolo onesto». Morales ha poi avuto un pensiero per Giuseppina Fadda, la maestra bergamasca fondatrice della «Casa dei boliviani» scomparsa un anno fa, ricordandola come una «guida per tutti i nostri fratelli e compagni».....
Dopo il momento istituzionale, ecco che il secondo tempo della visita è una vera festa. Balli, musiche ma soprattutto una folla numerosissima hanno voluto salutare Morales all'oratorio di Colognola, dove è stata allestita una cerimonia in grande stile. Il presidente si è lasciato andare a qualche passo di huayno, uno dei tipici balli boliviani, prima di passare ad argomenti più seri. Una trentina di associazioni italo-boliviane ha preparato per lui una lettera, che è stata letta dal palco, elencando i problemi che affliggono i numerosi immigrati sudamericani a Bergamo. Le richieste sono tante: in Spagna, ad esempio, i titoli di studio boliviani sono riconosciuti mentre in Italia, infermieri e medici a parte, non accade lo stesso. C'è poi il problema del permesso di soggiorno e dei tanti bambini che nascono in Italia, ma che in caso di perdita di lavoro dei genitori una volta compiuti i 18 anni non hanno più diritto a restare. Infine c'è il problema pensione: «Tra poco la maturerò - spiega una signora boliviana di mezz'età -, e vorrei tornare al mio Paese. Ma non è previsto che la pensione possa essere spedita, e per me non sarebbe economicamente possibile tornare ogni mese in Italia». Morales ha ascoltato con attenzione tutte le richieste, promettendo di fare il possibile per risolvere i problemi dei suoi connazionali all'estero.
La festa è culminata con una partita di calcio a 7 che ha visto protagonista il presidente, grande appassionato del pallone. I boliviani hanno voluto fargli una sorpresa, preparando in collaborazione con la Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) e la società della Fiorente una partita che ha battuto il record di spettatori al campo di Colognola. Morales, che ha giocato col numero dieci del suo idolo Maradona, si è ben comportato prima in veste di centrocampista, e poi come attaccante. La partita, terminata con un sonoro 5-0 per la squadra presidenziale, ha visto anche il presidente segnare la rete del 2-0, con un movimento da vero rapace d'area di rigore. Al triplice fischio la festa continua in un tripudio giallo, rosso e verde: ieri a Bergamo non ha vinto solo la squadra di Morales, ma l'intera comunità boliviana.
6 settembre 2013 | 11:13
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