PS: E bravo il Magistrato Antonio Esposito, prima dice una cosa....poi ritrae... nedice un'altra....alla fine gli arriva il testo giusto da leggere...scritto da chi?
Io mi auguro di non finire in mano a questi nostri"nuovi eroi" della giustizia.
umberto marabese
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Silvio Berlusconi era informato della frode fiscale. Per questo
motivo è stato condannato. Il presidente della sezione feriale della
Cassazione Antonio Esposito ha firmato la sentenza con cui l'ex premier è
stato condannato a 4 anni di reclusione (tre dei quali condonati con
l'indulto). In un'intervista esclusiva al quotidiano il Mattino di Napoli,
spiega che in questo caso non è possibile sostenere che «non poteva non
sapere». Al contrario, la condanna è arrivata «perché sapeva», era
stato informato del reato. Tuttavia, in mattinata, una nota del giudice
rettifica parzialmente quanto riportato. Esposito smentisce in
particolare «di aver pronunziato, nel colloquio avuto con il cronista -
rigorosamente circoscritto a temi generali e mai attinenti alla
sentenza, debitamente documentato e trascritto dallo stesso cronista e
da me approvato - le espressioni riportate virgolettate: "Berlusconi
condannato perchè sapeva non perchè non poteva non sapere"»......
LA POLEMICA - Il giudice ha invece difeso l'operato della corte
da lui presieduta: «Nessuna fretta nel processo. Abbiamo solo attuato un
doveroso principio della Cassazione, quello di salvare i processi che
rischiano di finire in prescrizione. Abbiamo deciso con grande
serenità».
LE ACCUSE - Il processo Mediaset sarebbe andato incontro ad una
prescrizione certa, secondo alcune stime, addirittura a metà settembre.
L'accelerata impressa alla procedura in Cassazione è costata ad Esposito
più di una bordata polemica da parte del fronte berlusconiano: «La mia
tutela avverrà nelle sedi competenti», risponde il magistrato. Che
aggiunge: «La condanna o l’assoluzione di un imputato avviene
strettamente sulla valutazione del fatto-reato, oltre che dall’esame
della posizione che l’imputato occupa al momento della commissione del
reato o al contributo che offre a determinare il reato. Non poteva non
sapere? Potrebbe essere una argomentazione logica, ma non può mai
diventare principio alla base di una sentenza».
LE POLEMICHE - L'intervista di Esposito ha suscitato malumore tra
le fila berlusconiane. Il coordinatore del Pdl Sandro Bondi si chiede
se «è normale che il giudice Esposito entri nel merito della sentenza
della Cassazione con un'intervista rilasciata a un quotidiano nazionale?
È questo il nuovo stile dei giudici della Cassazione? Io credevo che i
giudici parlassero attraverso le sentenze, anche se controverse, e che i
magistrati fossero 'la bocca della leggè. Ma vuol dire che mi sbaglio».
Mentre Luca d'Alessandro, segretario della commissione Giustizia della
Camera del Pdl invoca un'azione disciplinare nei confronti della toga
partenopea: «Al di là dei contenuti, risibili e assai discutibili,
l'intervista dell'ineffabile presidente della sezione feriale della
Cassazione, Antonio Esposito, è gravissima. I magistrati, e ancor più i
giudici, dovrebbero parlare solo con le sentenze (anche quando ci si
vergogna di esse) e questo principio dovrebbe valere oggi più che mai,
per non alimentare tensioni ed esacerbare un popolo di milioni di
persone che vuole giustamente reagire a quella che ritiene una grave
ingiustizia. Auspichiamo che il ministro della Giustizia promuova
un'azione disciplinare e prenda immediati provvedimenti nei confronti
del giudice Esposito».
http://www.corriere.it/politica/13_agosto_06/napoli-esposito-cassazione_bd8cae96-fe6f-11e2-9e44-1a79176af940.shtml
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