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mercoledì 26 giugno 2013

Mlitari israeliani violentano bambini palestinesi. «Metodi – scrive ancora l’Onu – perpetrati dal momento stesso dell’arresto..>>



 PS: <<Nel lontano novembre del 1945, e fino al 1° ottobre del 1946, a Norimberga si svolse Il processo contro i criminali nazisti responsabili di orrendi crimini. Le imputazioni più gravi furono : crimini di guerra, e per la prima volta nella storia umana, crimini contro
l’Umanità. Le condanne a morte furono 14 ed eseguite tramite l’impiccagione. Per la prima volta, nelle vicende umane, un Tribunale internazionale giudicò ed emise sentenze per «crimini contro l’Umanità». Ora, argomentando l’articolo sopra esposto, e constatando che “imprigionare, torturare e abusare sessualmente di persone giovani, cioè minorenni”, si configura, più che un reato, un reale e concreto crimine contro la persona umana, sia più che doveroso e urgente pretendere che la Comunità internazionale apra una “Norimberga 2” contro il Governo dello Stato d’ Israele. Voglio ancora ricordare, infine, le significative parole dette dal sovietico Arkadi Poltorak in
chiusura del processo :
“Signori, ricordate bene le lezioni della Storia, Non dimenticate mai Norimberga!”>>
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La cosa era nota da tempo, ma adesso ad inchiodare pubblicamente lo Stato di Israele è un dossier
dell’Onu. Sono bambini dai 9 ai 15 anni, con l’unica colpa di aver resistito all’artiglieria dei militari e poliziotti israeliani lanciando sassi contro i blindati dell’esercito. 7mila di loro, tra il 2002 e il 2013 sono stati torturati, subendo abusi sessuali, picchiati e minacciati di morte nelle democratiche galere israeliane. Ma Israele non vede e non sente. È questo l’agghiacciante bilancio pubblicato dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha formalmente accusato il governo di Benjamin Netanyahu di ripetute violenze contro i piccolissimi prigionieri.....

Quasi tutti loro sono stati arrestati durante incursioni notturne, venivano bendati e caricati sui mezzi dell’esercito. Il più delle volte, poi, trasferiti senza preavviso in altre carceri e senza comunicarlo alla famiglia, che perdeva le loro tracce. Veri e propri metodi da Cile di Pinochet, per esercitare sui giovanissimi violenze psicologiche, al fine di estorcere una confessione. malmenati in cella, violentati e spinti alla confessione con la minaccia di fare del male ai loro familiari. Spesso lasciati senza cibo, né acqua e senza la possibilità di andare in bagno. A confermare le accuse delle Nazioni unite, ci sono anche le confessioni di molti soldati israeliani, che hanno ammesso le violenze.
«Profonda preoccupazione circa i maltrattamenti e le torture ai bambini palestinesi arrestati, processati e detenuti da parte della polizia e dei militari israeliani», scrive il gruppo di lavoro dell’Onu, nel dossier pubblicato di recente. «Metodi – scrive ancora l’Onu – perpetrati dal momento stesso dell’arresto, passando per la fase del trasferimento e gli interrogatori. Lo scopo è quello di ottenere una confessione, anche in maniera del tutto arbitraria. Ad ammetterlo sono stati diversi soldati israeliani». Secondo le leggi di Israele, i minori palestinesi possono essere arrestati e condannati fino a 20 anni di reclusione, con l’accusa di aver lanciato sassi contro i blindati dei militari.

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