PS: "«Mi piace Medici, ma voto Marino sennò poi vince Alemanno», è un must
del momento. Ma arriverà mai quel giorno in cui si voterà per un
programma e non per appartenenza a un "centrosinistra" che è tale ma
solo a livello nominale? Un (piccolo) atto di coraggio, perlomeno in
cabina elettorale, non ha mai fatto male a nessuno".
Parole sante, ci vorrebbe un miracolo!
umberto marabese
di Matteo Pucciarelli
Roma, opzione uno: il candidato della destra maneggiona e incapace,
Gianni Alemanno; opzione due, il candidato del centro calce e martello,
Alfio Marchini; opzione tre, il candidato del centrosinistra che una
volta eletto risponderà agli stessi interessi di cui si fanno garanti
Alemanno e Marchini, Ignazio Marino; opzione quattro, il candidato di
sinistra che ti offre un'altra visione della città, Sandro Medici -
guardacaso il più squattrinato.; opzione cinque, il candidato a Cinque
Stelle un po' law, order & scontrini, Marcello De Vito il tutto fumo
e niente arrosto....
La candidatura di Medici è una bella notizia per la sinistra, per
quella sinistra che immaginiamo e spesso non riusciamo a trasformare in
un qualcosa di concreto, attuale e magari coerente. Basta leggersi una
delle sue interviste, scorrere il suo programma, conoscere un po' le
biografie dei suoi candidati, per rendersi conto che stavolta è
possibile recarsi al seggio senza turarsi il naso, senza dover ingoiare i
soliti rospi, il solito atteggiamento compromissorio e democristiano
che a Roma - essenza d'Italia - regna dappertutto.
Per Medici parla l'esperienza amministrativa del passato,
soprattutto. Quando la radicalità è riuscita a trasformarsi in azione di
governo, seppur in piccola scala. E allora perché non riproporre a
livello locale - anche se si parla della Capitale - un'alternativa
forte? Congelamento del debito, aumento dei servizi pubblici e a minor
prezzo, riqualificazione del patrimonio immobiliare dismesso,
partecipazione democratica, diritti civili e benecomunismo: proprio da
Roma può ripartire un modello politico e culturale di sinistra, per la
sinistra.
«Mi piace Medici, ma voto Marino sennò poi vince Alemanno», è un must
del momento. Ma arriverà mai quel giorno in cui si voterà per un
programma e non per appartenenza a un "centrosinistra" che è tale ma
solo a livello nominale? Un (piccolo) atto di coraggio, perlomeno in
cabina elettorale, non ha mai fatto male a nessuno.
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