PS: <<Si chiude con la presentazione di un documento di compromesso la
rivolta della sedicente “base”. In perfetto politichese si dà il via
libera al governissimo con qualche distinguo di facciata. Ok
all'alleanza con il Pdl ma con esponenti di seconda linea.....ma i "suoi punti" li votiamo senza alcun indugio...>> E come usava esprimersi il Duce durante la guerra....."Cittadini, abbiamo conquistata e occupato una posizione arretrata rispetto al nemico"....e visto cosa è successo alla fine......!
umberto marabese
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Calma e gesso. Si è conclusa con la presentazione di un documento in
cui si chiede «che il Partito Democratico tenga saldamente in mano
l’agenda di governo» la mobilitazione, soprattutto mediatica, promossa
da un gruppo di militanti torinesi che nei giorni scorsi nello
schierarsi contro il “governissimo” aveva messo sul banco degli imputati
i gruppi dirigenti del partito. #Occupypd, #pallacorda e #reset sono
stati per qualche ora i fortunati hashtag diffusi come parole d’ordine
in rete. Mobilitazione nei fatti conclusa con la riunione indetta dalla
segretaria provinciale di Torino Paola Bragantini tra
parlamentari e presidenti di circolo. E così nel corso dell’affollata
assemblea la posizione oltranzista originaria si è via via stemperata e
dall’iniziale richiesta di governo “non a tutti i costi” si è finiti– a
fronte delle «condizioni di straordinarietà in cui si sta muovendo il
quadro istituzionale del nostro Paese», quadro che «richiede una
rinnovata responsabilità» - ad auspicare «che il Partito Democratico
tenga saldamente in mano l’agenda di governo, individuando pochi punti
essenziali per la sicurezza e l’urgenza economica e sociale, e che nel
giro di un anno la parola torni agli elettori per dare forza vera ad un
progetto di riforme altrimenti impossibili insieme al centrodestra».
Insomma, in perfetto politichese si è dato il via libera al governo
politico, purché in presenza di «forte discontinuità rispetto al
passato», come spiega il senatore Stefano Esposito. Un modo per indorare la pillola, indigesta, dell’alleanza con il Berlusconi,
è quella di sollecitare l’ingresso nell’esecutivo di personaggi legati
al territorio, appartenenti all’area di centrosinistra ma non
compromessi con i ruoli dirigenti e, comunque, che non compromettano
troppo la linea politica del partito. Gente come l’ex sindaco Sergio Chiamparino ad esempio, in modo da costringere il centrodestra a fare altrettanto ed escludere i vari Alfano, Schifani e Quagliariello. Enrico Letta è avvisato.
Efficace la sintesi di Giusi La Ganga: «Finita, per ora, l’assemblea – scrive su Facebook
-. Molti mal di pancia, ma anche molti malumori per la cattiva gestione
da parte del gruppo dirigente nazionale. “Potevate dircelo prima”. Se
non c’erano alternative occorreva preparare prima il partito e
l’opinione pubblica. Ingiusto però scaricare tutto su Bersani, che non
era un despota solitario. Comunque, lentamente, si fa strada l’idea di
un governo di servizio. Speriamo».
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