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martedì 26 marzo 2013

Pd-Bersani: La solitudine del leader e i tanti malumori sopiti

PS:Penso veramente che l'unica via di uscita "temporanea", tempo prestabilito e con punti precisi indispensabili, sia quella proposta da Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo....
 umberto marabese
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Partite diverse nel Pd, nessuna (per ora) dichiarata
federico geremicca -roma
Venerdì 22 marzo magari era tardi, Bersani ebbe l’incarico al calar del sole e forse qualcuno non ebbe tempo o era impegnato in riunioni chissà dove. Ma poi vennero il sabato e la domenica: e tutto, però, continuò a tacere. Silenziosa Rosy Bindi, silenzioso Massimo D’Alema, zitti altri leader del peso di Walter Veltroni e Franco Marini. A volte, la solitudine di un leader la si può far trasparire anche così: evitando qualunque commento, e perfino un semplice augurio - un in bocca al lupo - al segretario che parte in guerra per la sua missione impossibile.

Anche la Direzione di ieri - che pareva esser diventata la sede madre di ogni decisione, il luogo in cui il Pd avrebbe dovuto dire «o Bersani o morte», ha trasmesso la stessa sensazione: un solo intervento, meno di un’ora in tutto (comprese introduzione e replica), assenze numerose e alcune eccellenti, Renzi (a fare il sindaco), D’Alema (a Parigi per impegni), Veltroni (ancora con qualche problema di salute) e si potrebbe continuare. Qualcuno si attendeva battaglia intorno alla domanda delle domande: ma se Bersani fallisse, che si fa? La battaglia non c’è stata: tutto rinviato alla prima occasione utile... continua...
http://www.lastampa.it/2013/03/26/italia/speciali/elezioni-politiche-2013/la-solitudine-del-leader-e-i-tanti-

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