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domenica 10 marzo 2013

La Camusso chiede un esecutivo per "l'emergenza" lavoro a chi ha creato "l'emergenza".

Il lavoro è la vera emergenza, che implica interventi immediati. Il quadro diventa ogni giorno più drammatico con moltissimi posti di lavoro in pericolo, un tasso di disoccupazione allarmante e gli ammortizzatori sociali a rischio. Occorre un governo che faccia delle scelte, non si può lasciare il Paese nel nulla». Queste le parole del segretario della Cgil, Susanna Camusso, che in un'intervista all'Unità sottolinea l'urgenza di azioni concrete per il lavoro e l'equità sociale. Come primo passo, occorre «sbloccare i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni alle imprese, per non mandare a gambe all'aria tutti coloro che stanno ancora resistendo e dando la possibilità ai cantieri di iniziare i lavori. Poi bisogna delineare due o tre grandi indirizzi di politica industriale che ricomincino ad attrarre investimenti utilizzando esplicitamente anche le grandi imprese pubbliche, come Eni, che ha alti ricavi, e Finmeccanica». Sul fronte della giustizia sociale «non possiamo continuare a dare stipendi altissimi ai manager pubblici e delle imprese private e lasciare che i lavoratori continuino a percepire un reddito non sufficiente a garantire una vita dignitosa». Poi torna sull'attuale fase di instabilità politica e difende la posizione del suo partito, il PD, dicendo no alle «logiche del governissimo o dell'esecutivo di unità nazionale, perchè si deve rispettare l'esito del voto», che rappresenta anche «un segnale di grande sfiducia». «La risposta che gli elettori si aspettano è quella di un governo politico che possa dare il via a misure concrete per migliorare le condizioni di vita, che guardi all'economia reale, ai redditi, ai posti di lavoro. Soltanto in questo modo - sostiene - si rafforzano gli interventi, altrettanto necessari, sulla trasparenza, la sobrietà e i costi della politica». Per la Camusso gli otto punti di Bersani «possono essere una risposta efficace, ma c'è bisogno di sviluppare quei titoli». Quello che fa finta di non capire la Camusso è che il Pd, quello che secondo lei dovrebbe guidare il Paese, è lo stesso Pd che fino a ieri ha appoggiato il governo Monti e tutte le sue porcate anche sul lavoro, dalla riforma delle pensioni a quella del lavoro con l'eliminazione dell'articolo 18. Dunque, un po' di onestà non guasterebbe. Non si può chiedere a chi ha causato la disoccupazione di occuparsi di occupazione. 
umberto marabese

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