di Carlo Formenti - www.alfabeta2.it
Anarco capitalismo: questa definizione dal sapore vagamente ossimorico è ormai entrata nel lessico corrente di coloro che si occupano di economia della Rete.
Si autodefinisce anarco capitalista uno dei più noti guru della Net Economy come Yochai Benkler, che associa al termine un mix di motivazioni non economiche alla produzione (l’economia del dono delle comunità open source e dei redattori di Wikipedia), antistatalismo e laissez faire come veicoli di una (immaginaria) rivincita di start up e innovatori tecnologici nei confronti dei monopoli hi tech.
Né si offenderebbero di essere così chiamati autori come Kevin Kelly, Don Tapscott, Clay Shirky e tanti altri apologeti della «rivoluzione» 2.0. Capitalisti perché non si sognano nemmeno lontanamente di mettere in discussione le «leggi» del libero mercato (che anzi, dal loro punto di vista, hanno finalmente potuto trovare attuazione ed esercitare i loro benefici effetti grazie alla Rete, regno...continua...
http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/8294-nellacquario-di-facebook.htmlPS: Essendo un facebook un "salatto virtuale", anche il prezzodelle azioni....... è diventato virtuale!
umberto marabese
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