Ammontano, complessivamente, a 23 miliardi di euro. Si fa fatica a intaccare questa montagna di soldi. A cittadini e famiglie, invece, si chiedono sacrifici.
Forse è il momento di rispolverare l’articolo 11 della nostra Costituzione. E ripartire da lì. «L’Italia», si legge, «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Dopo gli orrori del secondo conflitto mondiale, l’Italia faceva a sé stessa una promessa: «Valga solo la forza della ragione. Si smetta con le ragioni della forza, sostenute con le armi». In questi ultimi anni, però, per aggirare il dettato costituzionale, si è fatto uso di ogni contorsione verbale. E si è ignorato il Magistero dei Papi che contro il ricorso alla guerra come strumento per risolvere i contrasti tra le nazioni hanno scritto pagine esemplari. Dalla Pacem in terris di Giovanni XXIII alla Populorum progressio di Paolo VI, fino al monito di Giovanni Paolo II: «Mai più la guerra!»...continua...
http://www.famigliacristiana.it/volontariato/organizzazioni/articolo/tagli-alle-spese-militari-solo-fumo.aspx
PS: <<Sono giorni decisivi per decidere ditagliare drasticamente le spese militari e rivedere il nostro modello di difesa. Speriamo che Pasqua, ormai prossima, sia all’insegnadella pace. E che, ancora una volta, non la spuntino i “trucchi” del Palazzo.>>
Non vorrei essere irriverente......ma dico che sarebbe ora!
umberto marabese
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