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domenica 27 novembre 2011

Referendum sull’acqua: volontà popolare imprigionata.

Subito dopo l'esito della consultazione popolare del 12 e 13 giugno scorsi, l'Acea ha chiesto rassicurazioni sul mantenimento degli accordi stipulati a Giulio Napolitano, avvocato, esperto del settore e figlio del Presidente della Repubblica. Secondo il parere legale, l'esito dei quesiti non sarebbe sufficiente a intaccare gli interessi delle società idriche. Ecco perché.
Il Sì all’acqua pubblica uscito dalle urne lo scorso giugno rischia di vedere i suoi effetti allontanarsi nel tempo, imprigionando la volontà popolare nelle pastoie giuridiche della giustizia amministrativa. E’ questa la tattica che i gestori privati dell’acqua hanno messo in campo subito dopo il voto dei ventisette milioni di italiani il 12 e 13 giugno scorsi, preparando le battaglie legali che potranno affollare i Tribunali nei prossimi mesi.
La mossa avviata da Acea - primo operatore idrico, società quotata in Borsa...continua...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/27/ecco-come-disinnesca-referendum-
PS: <<...accordi stipulati a  Giulio Napolitano, avvocato e figlio del Presidente della Repubblica Giorgio...>> Dopo la "democrazia"  ora anche  l'"acqua": speriamo che Lui non abbia anche un altro figlio sempre avvocato: a quando anche l'aria che respiriamo?
umberto marabese

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