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sabato 30 luglio 2011

Rosy, moralista ingrata che uccide i suoi partiti e scarica i benefattori

Come fece con la Dc durante Tangentopoli, oggi punta a far fuori i vertici del Pd e insediarsi al potere. Sempre in nome delle manette. Fu Andreotti a farla eleggere la prima volta. Ma quando lui venne incriminato per mafia da lei non arrivò alcun aiuto. Con l'inchiesta che tocca Bersani ha apertamente dato il via alla sua scalata al partito.

Computi i sessant’anni - in febbraio - Rosy Bindi è passata da single rassegnata e a tratti felice a zitella acida e misantropa. Eccitata dalle inchieste penali sul Pd, Bindi ha indossato i panni dell’eroina senza macchia che punta a prendere le redini del partito e fare strame dei corrotti.
In sostanza, vuole lo scalpo (si fa per dire) di Pier Luigi Bersani quando appena un anno e mezzo fa era stata sua sostenitrice per la segreteria. Ma da tempo ha cambiato idea e si ingegna a rimpiazzarlo. A febbraio fu Gad Lerner - il consigliatore di Romano Prodi - a fare il nome della signorina come premier di un governo di emergenza. Ora è lei che si autocandida a salvatrice del partito braccato dalle toghe. Nei due casi, a muovere le fila sono Prodi, i prodiani, il prodismo di cui Rosy è un tassello
...

PS: Come sempre io cerco di informare tramite informazioni molte volte altrui. Questa volta non condivido, o temo di condividere, su quanto scritto di Rosy Bindi. E' da sempre stata la mia prediletta, in politica, anche se Lei " DC e io PCI". Starò a vedere cosa sia vero o immaginato.
Saluti , umberto marabese

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