Il pizzo sul nominato previsto da molti regolamenti finanziari del Pd ha lasciato di stucco anche uno che della politica pensava di avere visto tutto, da una parte e dall’altra della barricata. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, cerca a suo modo un pizzico di prudenza, per evitare il frontale con Pier Luigi Bersani. Preferisce dire che lui una cosa così non l’avrebbe mai fatta. E tenerla sulle generali: questa è una stortura di un sistema non regolato. Poi però pensa al caso Milano del Pd e qualche frecciatina scappa...
Antonio Di Pietro, che effetto le fanno i regolamenti finanziari del Pd che impongono una sorta di pizzo per il partito ai nominati nei cda pubblici?«Prima devo dire come faccio io. Nell’Italia dei valori i consiglieri comunali di Torino versano una quota alla sezione torinese del partito. I parlamentari eletti in Piemonte la versano alla struttura regionale del partito. E così ovunque in Italia. Nessuna quota invece va al partito nazionale. Ma questo vale solo per gli eletti. Da consiglieri di amministrazione, consulenti, membri di enti pubblici fossero anche di area dell’Italia dei valori invece non prendiamo un centesimo, naturalmente»... continua... http://www.libero-news.it/news/792292/Anche-Di-Pietro-contro-il-Pd-Penati-c-è
PS: Questo sistema è usato ovunque dal Pd e credo anche in altri partiti, ma di quest'ultimi non ne sono sicuro.
Saluti, umberto marabese
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