Introduzione: copio/incollo.
Avanza l'ipotesi di un fotomontaggio.
Roma, 2 mag. (TMNews) - E' stata la televisione pachistana GeoTv in lingua urdu a diffondere per prima la fotografia del volto sfigurato e sanguinante di un uomo ucciso, affermando che si tratta del leader di Al Qaida, Osama bin Laden. La televisione satellitare francese BFMTV è stata tra le prime a rilanciare l'immagine del cadavere, che poi hanno fatto rapidamente il giro del globo, senza però che ci fosse alcuna conferma del fatto che fosse autentica. La televisione francese, illustrando la foto, dice: "gli americani hanno appena fornito la prova (della morte di bin Laden) con questa immagine". E molte televisioni italiane ed europee le hanno ridiffuse, senza dubitarne l'autenticità. Le reti televisive americane, al contrario, non diffondono la foto. Sul sito internet Le Post si avanza l'ipotesi che si tratti di un fotomontaggio. Zoomando sull'immagine infatti si nota una netta differenza tra la parte alta del viso e la parte bassa: una parte del volto di bin Laden, bocca, mento e barba potrebbe essere stata incollata al cadavere di un altro uomo. Secondo un giornalista della France Presse, Francois Bougon, - continua il sito internet - questa foto circolerebbe sul web dal novembre 2010. Il sito Peacereporter, poi, afferma senza mezzi termini ce la prima foto di Bin Laden ucciso è un falso ottenuto col fotoshop. Si tratta - dice Peacereporter - di una immagine evidentemente elaborata con un programma di editing di immagini, ripresa dal sito "unconfirmedsources". Il nome del file, peraltro, 20060923-torturedosama.jpg , secondo Peacereporter dovrebbe bastare a chiarire l'equivoco: si tratta di una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è "Osama torturato". Scaricando tuttavia la foto da siti che l'hanno ripresa, risulta che l'immagine ha effettivamente quella didascalia. La sequenza numerica va letta come una data: 2006 (anno) 09 (mese) 23(giorno). Fcs-Vgp
Nel 2007 gli Usa riescono a ottenere il nome dell’uomo che faceva il corriere per il leader di Al Qaida. Due anni dopo, scoprono le zone dove lui, e un suo fratello, operano di routine. Nell’agosto 2010 viene scovata la casa di Abbottabad, a 75 chilometri da Islamabad, dove i due risiedono abitualmente. Giallo sulla foto del cadavere, poi le televisioni pachistane ammettono: "Era un'immagine falsa"
Un saluto da Umberto Marabese.
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