Il Piemonte è la prima Regione ad avere una legge che favorisce i territori che ospitano i cantieri di una grande opera. Un viatico che nelle intenzioni delle Giunta regionale dovrebbe addolcire ai valsusini la pillola di dieci anni di cantieri. La legge illustra una serie di provvedimenti che dovranno essere attuati per ancorare al territorio tutte le possibili ricadute positive della Tav. Già a partire dal cantiere di Chiomonte dovranno lavorare ditte locali, nelle opere minori, e non dovranno esserci campi base: operai e maestranze dormiranno e mangeranno in alberghi e ristoranti della zona. Per quando partiranno poi i lavori della Tav vera e propria l’obiettivo è più ambizioso: fiscalità agevolata, un sistema grazie al quale i territori potranno vendere il materiale di scavo e ricavare risorse, formazione di maestranze, anticipo degli espropri, un piano di riqualificazione territoriale e paesaggistico.
PS: Il dubbio è ‘come’, visto che al momento la legge può contare solo su 200 mila euro che serviranno al funzionamento delle strutture, ma non prevede fondi per attuare le misure previste. Tutto diverso in Francia, che dal 2004 sperimenta con successo un modello analogo “la demarche grand chantier” e che ha già programmato entro il 2013 oltre 24 milioni di euro.
Un saluto da Umberto Marabese.
PS: Il dubbio è ‘come’, visto che al momento la legge può contare solo su 200 mila euro che serviranno al funzionamento delle strutture, ma non prevede fondi per attuare le misure previste. Tutto diverso in Francia, che dal 2004 sperimenta con successo un modello analogo “la demarche grand chantier” e che ha già programmato entro il 2013 oltre 24 milioni di euro.
Un saluto da Umberto Marabese.
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