Nessuno spazio per l'esponente radicale. Lepri (Pd): "Non ha rispettato le nostre regole". E il socialista Nicotra sceglie il centrosinistra.
Nessuno ha il coraggio di dirglielo in faccia, eppure il Partito democratico sta facendo di tutto per scaricare gli ingombranti cugini radicali.Per mesi gli esponenti più rappresentativi dell'associazione Adelaide Aglietta (emanazione di Radicali Italiani a Torino) hanno lavorato fianco a fianco con l'ex sindaco Valentino Castellani per presentare alle prossime amministrative la lista Idee per Torino, che Piero Fassino sta in ogni modo tentando di tenere fuori dalla contesa (e ci è quasi riuscito), promettendo uno spazio di rappresentanza a una sua delegazione nella lista del Pd. Tutti, tranne Silvio Viale, il cui nome è già stato cassato dalla segreteria provinciale, perché candidato alle primarie senza raccogliere le firme necessarie all'interno del partito, com'è toccato fare a Fassino e Davide Gariglio. «E’ una questione di regole, lui non le ha accettate, riconsegnando di fatto la nostra tessera – dice il consigliere regionale Stefano Lepri, esponente dell’area cattolica del Pd, che aggiunge – visto che al nostro partito non si accede attraverso una porta girevole, il caso per me è chiuso». Per la serie “Non vogliamo la tua lista, non vogliamo te, ma siamo un partito aperto.
L’indisponibilità dei democratici ad accogliere Viale l'ha ribadita, seppur in modo indiretto, anche la segretaria provinciale Paola Bragantini, che in una riunione cui era presente anche il fassiniano Giancarlo Quagliotti ha prospettato a lui e Igor Boni (altro esponente di spicco dei radicali torinesi, nella foto a destra) una candidatura all'interno della lista Torino Laica Libertaria e Socialista, cui sta lavorando il Psi e all'interno della quale confluiranno anche alcuni esponenti dei Socialisti e Liberali di Riccardo Nicotra, decisi a saltare (per ora) il fosso dopo una lunga militanza nel centrodestra, riabbracciando quel che resta degli eredi del Garofano. Una proposta rispedita al mittente da chi non ha nessuna intenzione di imbarcarsi in una "Rosa nel Pugno in sedicesimo" come l'ha definita proprio Boni. Intanto il tempo stringe e pare che per gli esponenti radicali non ci sia spazio.
Questa sera Castellani & co si incontreranno per fare il punto della situazione e con ogni probabilità non resterà loro altro che prendere atto della conclusione ingloriosa di un'esperienza che ha tentato di rappresentare una prospettiva di novità all’interno del centrosinistra torinese. Chi volesse, però, potrà giocare il ruolo di ospite, più o meno desiderato, nella lista Pd. Ovviamente, tranne Viale.
PS: Certamente non siamo in un momento bello della politica torinese, specchio che riflette quella nazionale. No a Castellani (ex sindaco DS-Pd), no a Viale (Radicale "rosa nel pugno" alleato in Parlamento alle ultime elezioni politiche al Pd) che cercavano, almeno nelle loro intenzioni di portare una ventata nuova di politica, no alla FDS, colpa di Chieppa che "avrebbe accettato persino di diventare Presidente della X circoscrizione......
Tutto lecito, tutto legale da parte del Pd: ma perchè scaricare formazioni di centro-sinistra e caricare quelle provenienti dal centro-destra? .........poi chiederanno il "voto utile" ai vetero-comunisti, per sbarrare la strada ai barbari del centro-destra: sicuri che il "ricatto", ormai opsoleto, funzioni ancora?
Un saluto da Umberto Marabese.
Nessun commento:
Posta un commento