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lunedì 28 febbraio 2011

Ribelli o Partigiani?

Devo ammettere che noi italiani sappiamo trasformare il significato a qualsiasi frase o anche solo ad una parola a secondo quello che vogliamo far prevalere, far intendere, a secondo a chi è indirizzata, a secondo dei nostri porci interessi, sarebbe eticamente opportuno dire! Ancora in questi giorni e in queste ore, stiamo dicendo frase o parole che purtroppo mi danno ragione: la parola e corta, ma che eccita la memoria di luoghi e avvenimenti lontani, guerre fratricide, insurrezioni, colpi di stato: ribelli!
Nella 2° guerra mondiale, i nazi-fascisti si scontrarono molte volte con i ribelli, per noi Partigiani, donne e uomini di ogni età, ideale politico e ceto economico che diventarono ribelli per non voler accettare ma cacciare l’invasore nazista.
Iraq e Afghanistan, i ribelli sono quelli che non accettano con le buone di essere colonizzati da paesi stranieri che portano la pace con le armi in pugno e bombardano con le bombe intelligenti: a loro maltrattamenti, torture nel carcere di Abu Ghraib e imprigionamenti tipo Guantanamo.
Libia, fino ad una settimana fa brave persone, amici di tutti i paesi occidentali, accettati e richiesti come forti investitori di enormi  capitali nelle nostre Banche, nelle società di calcio, nelle imprese petrolifere e di energia: oggi, una parte, ribelli!
Come potete costatare, non mi sono schierato né da una parte né dall’altra perché vi voglio fare una domanda che forse sembrerà sciocca: ma perche quella gente che si ribella al potere esistente, sia esso militare, economico o religioso, sono ribelli
……..solo quando si schierano contro i nostri porci interessi economici?
Un saluto da Umberto Marabese.

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